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PRO LOCO CHIUSAFORTE

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Là dove la valle del fiume Fella naturalmente si restringeva aprendosi poi a sud, sorgeva Clausa, in seguito Chiusa, l’odierna Chiusaforte. Il borgo di Campolaro nell’antico toponimo nasconde le sue probabili origini celtiche che in seguito diedero vita a una mansio romana, confermata da reperti archeologici, sull’itinerario dell’imperatore Antonino (II secolo d.C.)

 

Il rinvenimento in zona di una spada a doppio taglio riconduce addirittura all’VIII-VII secolo a. C. la presenza dell’uomo lungo il percorso che, dall’Adriatico, favoriva l’attraversamento delle Alpi verso l’Europa centrale. Probabilmente sin da quelle epoche remote si era badato a fortificare queste zone per difendere i traffici che trasportavano verso nord i prodotti mediterranei, importando dall’Europa centrosettentrionale materiali preziosi co­me il sale, le pellicce, l’oro, il ferro e la magica ambra. Notizie certe sulle opere di fortificazione risalgono invece all’anno 1000 quando l’imperatore Ottone III concede la Chiusa al patriarca d’Aquileia che, nel 1255, ne cederà la gestione ad alcuni mercanti senesi.Cent’anni dopo le opere furono ulteriormente rinforzate.

Nello stesso periodo ebbero grande sviluppo i pascoli dell’altipiano del Montasio di cui beneficiava la famiglia friulana Di Prampero: erano in grado di ospitare oltre 5000 capi di bestiame.

Dopo la fine del potere temporale del Patriarcato d’Aquileia (1420) il territorio passò sotto il dominio veneto e nell’ultimo ventennio del XV secolo si pensò ad un ampliamento della struttura fortificata per far fronte alle possibili incursioni dei Turchi che avevano già compiuto scorrerie nella pianura friulana e minacciavano di risalire lungo il corso del fiume Isonzo.

Dopo le guerre tra la Serenissima e l’Impero asburgico, terminate con i trattati di Worms (1521), iniziò il declino della Chiusa dal punto di vista strategico tanto che fu praticamente abbandonata.

Dopo la fine ingloriosa della Repubblica Veneta, quando le truppe di Napoleone arrivarono da sud nel marzo del 1797, non trovarono resistenza da parte degli austriaci che l’avevano occupata confidando di resistervi. Lo stesso Bonaparte la giudicò allora ormai obsoleta; più tardi, per ordine del governo di Vienna (1833), cui ormai faceva capo tutta la regione, la fortezza fu abbattuta.

Il secolo appena trascorso legò il territorio alle vicende della prima guerra mondiale in particolare nella zona di Sella Nevea, lungo la catena del Monte Canin e sull’altipiano del Montasio, ove correvano le linee del fronte a quote superiori ai 2000 metri d’altitudine. Nell’ottobre del 1917, con la rotta di Caporetto, la Val Raccolana fu una delle prime vallate ad essere invase e il forte corazzato costruito all’inizio del 1900 a valle dell’abitato di Villanova, a Chiusaforte, fu il primo, inutile sbarramento che l’esercito austriaco superò nella travolgente discesa verso la pianura friulana.

Oggi gli edifici meritori d’attenzione dal punto di vista storico e architettonico – tutti catalogati dai competenti organi regionali – sono ubicati principalmente nel capoluogo. Da nord si incontra casa Della Mea, costruita secondo i moduli tipici dell’architettura carnica; quindi l’ottocentesca casa Fontebasso e il coevo ex albergo Pesamosca. Nell’antico borgo di Campolaro si trovano la casa Pesamosca e la cosiddetta casa Zannier, tipica residenza signorile, entrambe settecentesche. Più a sud casa Revelant, casa D’Olif e casa Samoncini a Villanova, oltre che casa Della Mea a Raccolana, sono provviste di elementi storici e architettonici meritevoli di attenzione. La Val Raccolana presenta tipologie tipicamente montane: particolarmente interessante l’amena località di Patocco, a 800 m d’altitudine, con vista panoramica sull’intera valle: è stata oggetto di un attento recupero delle unità abitative.

Da segnalare, anche in virtù della posizione pa­noramica dominante il ca­p­­o­luogo, la chiesetta votiva in località Raunis e quella alle pendici della catena del monte Canin (m 1850) significativamente dedicata ai caduti di tutte le guerre.

Numerose sono le testimonianze del primo conflitto mondiale: a sud, visibile dal­la strada statale, è il For­te di colle Badin mentre la zona di Sella Nevea pre­senta numerosi re­sti di mulattiere, trincee, baraccamenti e rifugi lungo la catena del Canin e l’altipiano del Montasio, ora oggetto di recupero e valorizzazione. Ultimamente a nord, non lontano dal capoluogo, sono affiorati i resti dell’antica chiesa parrocchiale antecedente il 1400, unitamente al nucleo abitativo dell’antica Chiusa.

Natura e ambiente

Il territorio che si estende lungo la valle del Fella e del torrente Raccolana, confinando dopo il passo di Sella Nevea con il lago del Predil, occupa circa 100 kmq mentre l’altitudine varia dai 370 m del fondovalle ai 2753 m dello Jof di Montasio.

L’origine di queste aree risale ad oltre 200 milioni d’anni fa e le rocce che le costituiscono sono composte principalmente da dolomia e calcare. Lungo la catena del Monte Canin sono quindi frequenti i fenomeni di carsismo dovuti alla dissoluzione delle rocce ad opera delle acque meteoriche e delle nevi, con cavità naturali profonde fin oltre 900 metri.

Le precipitazioni sono elevate e durante la stagione invernale assumo il carattere di copiose nevicate anche a quote relativamente basse. In questa zona è presente, anche se ridotto rispetto al passato, uno dei ghiacciai d’Europa più bassi sul livello del mare.

Ricchissima è la vegetazione: faggio, abete bianco, abete rosso, larici, carpini si sviluppano nell’ordine fino ai 1600 m per lasciare spazio alle praterie d’alta quota e di seguito agli ambienti rocciosi. Sono presenti numerose specie vegetali di pregio tra le quali spiccano gigli, genziane, orchidee, papaveri, rododendri e naturalmente la stella alpina.

Anche la fauna, con ungulati alpini (stambecco, camoscio, cervo, cinghiali), rapaci (aquila, gufo, sparviero e grifoni di passo) e tetraonidi (gallo cedrone e forcello, pernice) è nu­merosa. Negli ultimi anni sono state segnalate le presenza dell’orso e della lince.

Popolati anche fiumi e torrenti, ricchi di trote, temoli, salmerini alpini e gamberi di fiume.

Il territorio è parzialmente compreso nel Parco Naturale delle Prealpi Giulie.

La bellezza naturale del comprensorio lo rende meta particolare per l’escursionismo e numerosi sono i percorsi sia del fondovalle o in quota opportunamente segnalati e praticabili nei diversi livelli d’impegno. Il giro delle Malghe (ore 5; turistico), con la variante per la Cima di Terrarossa per escursionisti esperti. L’anello dell’Altipiano del Montasio (ore 3,30; escursionistico) che si sviluppa all’interno dello stesso e prevede il transito a Casera Pecol, sede estiva di attività casearia. Anche quest’itinerario, prevede una variante alpinistica per esperti, che permette di raggiungere lo Jof di Montasio (m 2753), punta massima delle Alpi Giulie Occidentali. L’anello del Poviz (ore 4,30; escursionistico), presenta invece la variante escursionistica del Mon­te Robon (m 1980), ove sono visibili i resti delle costruzioni militari della Grande Guerra. L’anello del Prevala (ore 3,30; escur­­­sionistico) si sviluppa all’interno dell’altipiano carsico del Monte Canin, raggiungibile da Sella Nevea con la funivia e non lontano dal Rifugio Celso Gilberti. Per i più esperti è possibile la salita al Monte Forato (mt. 2498) ove in condizioni di buona visibilità il panorama spazia fino al Golfo di Trieste.

Di particolare pregio in questa zona è il Percorso Botanico del Bila Pec: un anello di 800 m facilmente percorribile in poco più di mezz’ora, caratterizzato dalla presenza segnalata di una cinquantina di specie floristiche tra le quali ricordiamo il Papaver julicum. È questo anche il territorio ideale per gli amanti della speleologia. Le cavità qui raggiungono centinaia di metri (abissi Gortani e Zeppelin) affondando nelle viscere della Terra. Per tutti raccomandiamo una visita al Fontanon di Goriuda e, con l’accompagnamento delle guide, alle cavità naturali lì presenti.

Gli impianti sportivi permettono la pratica di numerose discipline. Sono presenti i campi di calcio, tennis e la palestra nel capoluogo. Quelli di calcetto, basket e pallavolo in fase d’allestimento, unitamente al centro fitness, a Sella Nevea. Le palestre di roccia del Bila Pec e quelle per l’arrampicata artificiale sem­pre nella località turistica, garantiscono ancora svago per tutte le età. Non lontano è situato il lago del Predil, attrezzato per gli sport d’acqua e lungo i fiumi e torrenti è possibile la pratica della pesca sportiva. Numerosi sono anche i percorsi per gli amanti della mountain bike. Durante la stagione invernale e fino ad Aprile Sella Nevea offre con i suoi impianti l’opportunità della pratica di sci alpino e nordico o l’affascinante espe­rien­­za dello sci­alpinismo e dell’escursionismo con le racchette da neve. La presenza della locale Scuola Sci e delle guide alpine garantisce l’apprendimento degli sport invernali in totale sicurezza anche ai meno esperti o ai principianti.

Avvenimenti

Il calendario degli avvenimenti abbraccia in sostanza tutto l’arco dell’anno. Le tradizioni popolari danno vita a caratteristiche manifestazioni, soprattutto religiose, come la rappresentazione itinerante dei Re Magi in costume durante l’Epifania, oppure la Croce del Venerdì Santo, un appuntamento spettacolare che accompagna la Via Crucis nel capoluogo mentre, sul monte sovrastante la borgata di Raccolana, viene realizzata una grande croce illuminata da centinaia di candele; originariamente i lumi erano contenuti in gusci di lumaca ma anche oggi la tradizione mantiene intatto il suo fascino.

Nelle notti del solstizio d’Estate, sul greto del fiume Fella si lanciano le Scalettis, quadrelle di faggio infilzate in un verga di orniello e rese incandescenti dal fuoco dei falò.

Nei mesi invernali la località di Sella Nevea ospita gli appuntamenti dello sci sulla pista Bila Pec, una delle più apprezzate nell’arco alpino. Sin dai lontani anni 1930 i campioni della discesa si sono cimentati lungo il ripido pendio. A febbraio e marzo sono di sce­na le manifestazioni denominate Di­sce­sa del Canin e Cop­pa Duca d’Aosta. Nel mese di aprile, a conclusione della stagione sportiva invernale, la Sci Alpinistica del Monte Canin, più volte titolata per l’assegnazione del Campionato di specialità, richiama centinaia di appassionati lungo l’impegnativo tracciato che raggiunge i 2300 m di quota e che dev’essere percorso dagli atleti a coppie, con l’uso delle classiche pelli di foca nei tratti in salita.

Durante l’Estate in Val Raccolana le numerose frazioni si animano a cura di comitati locali che propongono feste paesane ove è possibile la degustazione dei prodotti tipici . Lo stesso accade per la sagra di S.Bartolomeo ad agosto, a Chiusaforte. Diversi gli appuntamenti musicali sia nei luoghi sacri sia all’aperto durante i mesi di luglio e agosto.

Da alcuni anni è proposta la rievocazione della corsa automobilistica internazionale Chiusaforte-Sella Nevea tenutasi alla fine degli anni 1940: oltre un centinaio le auto e moto d’epoca che salgono i tornanti del percorso.

Ancora sport, ad ottobre, con la tradizionale corsa in montagna a squadre denominata 3 Comuni.

Gli appuntamenti natalizi si aprono con le premiazioni del concorso let­­­terario Le Pigne, per concludersi la notte di S. Silvestro con la spet­­ta­co­lare fiaccolata sulla ne­­ve, a Sella Nevea.

Gastronomia ed ospitalità

Oltre 700 posti letto nella località di Sella Nevea in alberghi, rifugi, bivacchi, case vacanze e appartamenti (quest’ultimi presenti anche nel capoluogo) rappresentano un riferimento importante per questo territorio. Nelle zone vicine non mancano occasioni di degustazione in ristoranti, trattorie, agriturismo e posti per il pernottamento. Diffuse le opportunità anche per la pratica dello scoutismo.

Una visita alle malghe del Montasio e l’acquisto dei prodotti caseari sono di prammatica durante la stagione estiva mentre tutto l’anno sono disponibili i prodotti della norcineria locale dalla caratteristica affumicazione e i grissini friabili prodotti nel capoluogo.

Ambiente: montano
Superficie: 100,09 kmq
Quota : 391 metri s.l.m.

Pro Loco Chiusaforte (Ufficio IAT)
Tel. 0433/54060

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