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PRO LOCO PRO ARTEGNA

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Artegna è un centro di quasi 3000 abitanti situato nell’alto Friuli, ai piedi delle Prealpi Giulie. Le borgate che compongono l’abitato sono adagiate sulle colline ricche di boschi che dalle pendici del Monte Cuarnan digradano dolcemente verso la pianura.

Il colle di San Martino, con i suoi antichi monumenti, domina il centro del paese che si snoda lungo il tracciato dell’antica strada romana (la Via Iulia Augusta) che da Aquileia conduceva verso il Norico, l’attuale Austria. Le origini sono più antiche del periodo romano, e sono testimoniate da tracce di insediamenti preistorici e successivamente celtici. Il nome stesso di Artegna potrebbe derivare, secondo alcuni storici, dal celtico Ardun (collina sull’acqua); secondo altri potrebbe avere origine dal latino Ara Thenae (Altare di Diana). Numerosi reperti accertano infatti la presenza di un abitato romano sul colle di San Martino. In epoca longobarda l’arimannia di Artegna divenne un importante baluardo difensivo con la costruzione di un complesso fortificato suddiviso in un castello superiore, sulla sommità del colle (distrutto dai Gemonesi nel 1382), ed un castello inferiore sopravvissuto fino ai giorni nostri, in parte restaurato dopo i gravi danni subiti per il terremoto del 1976. La chiesetta di San Martino, che dà il nome al colle, venne edificata nel 1005 (come attesta un’antica iscrizione) forse sulle rovine di un tempietto longobardo annesso al castello superiore; più volte distrutta e riedificata nel corso dei secoli, risale nelle sue forme attuali al XVI secolo, e conserva un prezioso ciclo di affreschi di Gianpaolo Thanner.

Alla metà del 1300 la Gastaldia di Artegna fu sottoposta alla giurisdizione di Gemona. Nel 1400 entrò a far parte del feudo dei Savorgnan,  i quali si insediarono nel ca­stello inferiore, che tutt’ora porta il nome della nobile famiglia. Nel XVIII secolo iniziarono le dominazioni straniere, con i Francesi prima e gli Austro-Ungarici poi. Quest’ultimi fecero progredire Artegna con l’introduzione dell’obbligo scolastico, con i miglioramenti dei collegamenti viari e con lo sviluppo dell’industria locale. Con l’annessione del Friuli al regno d’Italia (1866) Artegna segue la storia nazionale. In epoca contemporanea il progresso economico e sociale della comunità di Artegna è stato più volte interrotto, prima dalle due guerre mondiali e recentemente dal disastroso terremoto del 1976. Sempre però Artegna ha saputo rinascere e riprendere il suo cammino di crescita e di sviluppo, conservando la sua identità storica e culturale.

La spina dorsale di questa identità storica è costituita dai non numerosi ma notevoli edifici storici del paese sopravvissuti al terremoto ed ora tutti ristrutturati e restituiti al loro uso. In particolare sul colle, oltre alla già citata chiesa di San Martino, col campanile sormontato dall’angelo divenuto emblema di Artegna, ed al già ricordato Castello Savorgnan, da notare il campanile della pieve, di origini trecentesche e più volte rimaneggiato, ed il complesso della Pieve di Santa Maria Nascente, edificato a partire dal 1824. La chiesa si risolve in un’unica navata nella quale si affacciano sei cappelle laterali; sul coro veglia l’affresco del 1835 del veneziano Sebastiano Santi; sulle pareti del presbiterio opere dell’udinese Leonardo Rigo; in un altare laterale un San Sebastiano dipinto dell’udinese Luigi Pietti. L’antica Scala Rotter dalla caratteristica pavimentazione in porfido scende dal colle verso la centrale Via Villa, lungo la quale è possibile ammirare Palazzo D’Este, caratterizzato da uno splendido portale in pietra del 1730, Palazzo Iacuzzi, del 1780, e Palazzo Da Rio del 1850. La chiesetta di S. Stefano, nel borgo Clama, data le sue origini intorno all’anno 1000 e custodisce affreschi del XII e XIII secolo, nei quali, tra le altre cose, si può ammirare il maialino che negli ultimi anni è divenuto l’emblema di Purcit in Staiare, la fortunata manifestazione enogastronomica paesana ormai nota in tutta la regione. La chiesetta di S. Leonardo, nel borgo di Sottocastello, ha origini duecentesche, ma l’impianto attuale risale al XVI secolo. A sigillare lo scrigno dei gioielli artistici di Artegna i Casali Marchetti, borgo rurale del XVIII secolo situato oltre il torrente Orvenco.

Ambiente: pedemontano
Superficie: 11,21 kmq
Quota: 210 metri s.l.m.

Associazione Pro Artegna
Piazzetta Cragnolini 7
33011 Artegna (UD)
tel. fax 0432 977092
mail: info@proartegna.it 

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